IO SONO MIAQuasi ogni giorno, una donna viene aggredita e uccisa da un uomo. Non da uomini qualsiasi. Troppo spesso sono i mariti, i compagni, i fidanzati che non accettano la fine della loro relazione. Non accettano che "la loro donna" sfugga al loro possesso. Questa concezione distorta del rapporto non contempla la libertà per una donna di porre fine a una relazione senza dover temere per la propria vita. E' arrivato il momento di dire basta, perchè
IO SONO MIA e di nessun altro, io voglio essere riconosciuta nella mia autonomia e nella mia capacità di decidere ed agire.
IO SONO LIBERASempre più spesso quando una donna subisce violenza si tende a giustificarlo con i suoi comportamenti: aveva la minigonna, era troppo scollata, andava in giro di notte in una zona isolata, aveva bevuto... Questa visione sposta la responsabilità dal carnefice alla vittima che viene processata al posto del suo aguzzino. Troppo spesso la donna che denuncia deve difendersi dai pregiudizi di una cultura sessista. Pregiudizi che impediscono la diminuzione delle violenze. E' arrivato il momento di dire basta, perchè la violenza non ha giustificazioni, perchè
IO SONO LIBERA di vivere la mia vita e chi usa la violenza non ha scusanti.
IO STO CON LE VITTIMELa Conferenza delle Donne dell'Emilia-Romagna ha da tempo intrapreso un percorso di aiuto e sostegno contro la violenza sulle donne. Sappiamo che non basta, sappiamo che dobbiamo fare di più. Ecco perchè in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo ritenuto necessario riaffermare un principio fondamentale coma la libertà. Lo dobbiamo alle donne che hanno provato a dire qualcosa ma non soso state ascoltate, a tutte quelle che si trovano in difficoltà e non sanno a chi rivolgersi, a quelle che trovano la forza di denunciare ma si ritrovano sole contro i pregiudizi di un paese che tollera la violenza.
E' arrivato il momento di dire
IO STO CON LE VITTIME, la violenza sulle donne può essere combattuta solo con l'affermarsi di una cultura di rispetto del genere, con l'educazione alla relazione e con strumenti strutturali adeguati per intervenire sia sulla prevenzione che sul contrasto alla violenza.
La violenza è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni, più degli incidenti stradali, più delle malattie. Non renderti complice, aiutaci a sconfiggerla.
Conferenza delle Donne Democratiche dell'Emilia-Romagna