Nella nostra città quasi l’80% della popolazione anziana è in buona salute e partecipa attivamente alla vita sociale della nostra comunità. È innegabile che anni di politiche attente alla sicurezza e integrità psicofisico, alla partecipazione attiva e alla inclusione delle persone con età maggiore di 65 anni hanno distinto la nostra Regione rispetto al resto del Paese, e il Comune di Cesena ha contribuito in maniera determinante a questo importante risultato. Non si tratta di una attenzione scontata, anzi rientra tra ciò che maggiormente ha contraddistinto le scelte politiche che i governi regionali e locali di centro sinistra hanno assunto rispetto a quelli di altri territori.
Esempio più evidente di questa attenzione è stata la costituzione e continua implementazione di anno in anno del Fondo Regionale per la non autosufficienza il quale ha raggiunto nel 2023 la cifra di quasi 550 milioni quando nello stesso periodo il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza finanziato dal governo Meloni ha raggiunto 865 milioni. Pertanto se rapportato al numero dei cittadini il Fondo dell’Emilia-Romagna è risultato essere circa 10 volte quello nazionale.
Come PD di Cesena continueremo a impegnarci per il consolidamento della rete dei servizi esistenti volti a favorire la vita attiva della popolazione anziana e a contrastare i rischi di solitudine ed esclusione sociale da realizzarsi in collaborazione con la ricca rete delle associazioni di volontariato e di promozione sociale e siamo per lo sviluppo della qualità dei servizi di presa in carico, di assistenza e di cura in un’ottica di piena integrazione tra sociale e sanitario al fine di assicurare risposte appropriate ai bisogni espressi con l’obiettivo principale del mantenimento e recupero delle autonomie.
Massima è la nostra attenzione alla definizione di un sistema socio sanitario integrato che, avvalendosi anche delle nuove tecnologie, sappia realmente creare una virtuosa rete territoriale di opportunità di cura, attivare azioni di prevenzione e lettura precoce dei bisogni di salute degli anziani, aiutare e accompagnare i cittadini e le famiglie verso le soluzioni più appropriate.
Dal nostro punto di vista, l’ossatura di questa rete territoriale, che ci impegniamo a rafforzare ulteriormente, dovrebbe essere composta da: Punti Unici di accesso ai servizi sociali, socio sanitari e sanitari; dimissioni protette attente ai bisogni di cura dei pazienti e alle esigenze delle Famiglie; assistenza domiciliare pienamente integrata tra sociale e sanitario capace di avvalersi anche dalle opportunità offerte dalla tele assistenza e/o telemedicina; reale sostegno alle famiglie nel lavoro di cura offrendo opportunità capaci concretamente di alleviare un impegno che a lungo andare, in famiglie sempre più ristrette e spesso anch’esse anziane, diviene difficilmente sostenibile; servizi semiresidenziali che sappiano coniugare azioni di recupero delle autonomie con le esigenze di cura e di conciliazione dei tempi di vita delle famiglie; servizi residenziali capaci di erogare differenti livelli di intensità assistenziale, riabilitativa e di cura sulla base dei bisogni degli ospiti ricercando sempre, ove possibile, il recupero delle autonomie e il mantenimento dei legami famigliari e amicali; nuovi servizi sanitari territoriali più vicini alla popolazione e capaci di dare adeguata risposta alle patologie croniche tipiche della popolazione anziana. Una rete articolata il cui buon funzionamento dovrà contare molto sulla professionalità del Medici di Medicina Generale punto strategico sul territorio di conoscenza delle condizioni di salute dei cittadini.
Questo è il modello di servizi che abbiamo in mente per una comunità che sappia prendersi cura dei propri componenti più anziani.