I disturbi alimentari sono in aumento, il Governo Meloni però sceglie di tagliare completamente il Fondo Nazionale per i Disturbi Alimentari, istituito con la Legge di bilancio del 30 dicembre 2021, dall’allora Governo Draghi, che prevedeva una dotazione di 25 milioni di euro per il biennio 2022 e 2023.
Anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata sono solo i principali disturbi che nel 2020, secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità, hanno coinvolto oltre 2 milioni di persone. Il 30% aveva meno di 14 anni.
“Questi numeri fotografano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più diffuso, e in continua crescita, ancora più preoccupante dalla stagione pandemica, che li ha visti addirittura triplicati. Molte delle persone interessate non rientrano nelle statistiche, semplicemente non sono dichiarate, non vengono intercettate, ma per i giovani i disturbi alimentari rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Disturbi che attraverso il cibo denunciano un malessere profondo, sono sintomo di problematiche psichiche o psichiatriche che vanno prese in carico. Con le strutture pubbliche, non con i privilegi di chi se li può permettere”.
“Il governo deve fare marcia indietro immediatamente, come chiedono anche le associazioni che hanno lanciato una giornata di mobilitazione nazionale il prossimo 19 gennaio con lo slogan ‘I Dca non sono una nostra scelta. Ci state tagliando il futuro’. Mobilitazione che, come Partito Democratico, sosteniamo convintamente. A novembre, in Parlamento, avevamo anche proposto una mozione incentrata proprio sul potenziamento e la piena attuazione dei progetti legati al fondo nazionale e l’inserimento delle prestazioni per i disturbi del comportamento alimentare in una categoria dedicata dei Livelli Essenziali di Assistenza. La mozione era stata bocciata dalla destra e, in linea con questa scelta, a dicembre con la manovra di bilancio hanno azzerato il Fondo nazionale. Questo fondo aveva permesso di sostenere percorsi di cura pubblici per i disturbi alimentari e, dato che in queste situazioni è essenziale garantire una continuità di trattamento a questi pazienti altrimenti non vedranno la luce in fondo al tunnel del loro male, chiediamo un immediato ripensamento del Governo Meloni e un rifinanziamento del fondo nazionale”.