Dure critiche dal PD Cesena al nuovo Codice degli appalti fortemente voluto dal Governo Meloni e dal Ministro Salvini in particolare. Un provvedimento scivoloso e pericoloso, che si applicherà a partire dal primo luglio prossimo, su cui ha espresso forti perplessità anche l’ANAC per il rilevante rischio di infiltrazioni malavitose nell’assegnazione di appalti con affidamento diretto. Rischi, questi, che investono tutto il territorio nazionale.
“Il nuovo codice degli appalti rappresenta un serio rischio per il nostro Paese, non solo sotto il profilo di quella che è una deregolazione selvaggia che spalanca le porte a un aumento della corruzione e del malaffare nella realizzazione di opere pubbliche, ma anche in relazione a una selezione delle imprese che potrebbe in troppi casi prescindere dalla qualità delle prestazioni svolte. Non è casuale che tra le molte voci che si sono levate contro il provvedimento sia suonata, particolarmente forte, quella dell’ANAC, autorità indipendente per l’anticorruzione, che ha lanciato un serio monito al Governo. Infatti, oltre agli effetti già richiamati, si rischia anche una evidente moltiplicazione, senza limite e fuori da ogni controllo, dei sub appalti. Dunque, non ci vuole molta fantasia per immaginare un aumento del lavoro nero, delle violazioni ai CCNL e, infine, una minore attenzione alle leggi sulla sicurezza del lavoro”.
Limitare l’obbligo di gara pubblica solo sopra i 5,3 milioni di spesa ha delle conseguenze importanti, così come l'affidamento diretto per i lavori fino a 150 mila euro e per le forniture di servizi sotto i 140 mila euro. Questo significa che circa il 98% delle opere pubbliche, un mercato di quasi 20 miliardi di euro all’anno, sulla base delle modifiche normative volute dal governo, sarà realizzato senza gara.
“Gli effetti del nuovo Codice, riverberandosi su tutti i Comuni italiani, impegnano tutte le forze di opposizione, le forze sociali e sindacali ad aumentare il livello di attenzione al fine di evitare episodi e comportamenti che possano produrre effetti negativi sui lavoratori, con passi indietro significativi sulla parità di genere e sull’occupazione femminile, sui cittadini e sul mondo delle imprese sano, che ha tutto l’interesse a confrontarsi in un sistema dove prevale il rispetto delle regole. Le soluzioni più veloci non sono sempre quelle più facili, né quelle più giuste. Di fronte all’avvio dei progetti PNRR in tutto il Paese, con diversi milioni di euro che cambieranno anche il volto di Cesena, abbiamo estremo bisogno di evitare infiltrazioni e favoritismi di qualsiasi tipo. Avremmo invece bisogno di garantire maggiore rapidità e semplificazione nelle procedure, dunque sburocratizzazione, su cui siamo favorevoli e pronti a confrontarci, così come bisognerebbe investire molto di più sulla digitalizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni, anche qui con l'obiettivo di ridurre i tempi grazie a innovativi strumenti informatici. Queste misure approvate dal Governo sono invece solo una scusa per togliere regole che favoriscono la legalità, la concorrenza e la qualità degli appalti".