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Le origini della guerra in Ucraina e i risvolti futuri: se ne parlerą a un incontro pubblico organizzato dal PD Cesena

11 aprile 2022


Il Partito Democratico di Cesena organizza per venerdì 22 aprile alle ore 21, presso la Casa del Popolo di Sant’Egidio (Via Madonna dello Schioppo, 1473) un’iniziativa per cercare di ripercorrere le origini del conflitto russo – ucraino e capire quali possano essere i risvolti futuri della guerra.  

"La mattina del 24 febbraio ci siamo svegliati con una notizia che ci ha sconvolti tutti: è tornata la guerra alle porte dell’Europa. Da quel giorno viviamo con grande angoscia il conflitto russo-ucraino, anche se sarebbe meglio definirla l’invasione russa, voluta da Putin, dell’Ucraina. Un’invasione, dunque, che seguiamo smarriti attraverso le immagini, i video, le notizie di distruzione, disperazione e morte, che i social media e le televisioni trasmettono quotidianamente. Per questo la cosiddetta neutralità, o equidistanza, che sentiamo richiamare da più parti in queste settimane, anche di fronte all’aggressione sempre più violenta e spietata di Putin, è una formula ingannevole e sbagliata. Sicuramente tutti noi convergiamo su un punto: il desiderio di un rapido ritorno alla pace. Tuttavia se invocare la pace è moralmente indispensabile, allo stesso tempo è politicamente insufficiente. Giustamente tutti vogliamo la pace ma ci sono precise ragioni per cui questa pace è stata violata e quindi oggi facciamo i conti con una guerra. Non riconoscerle e non valutarle sarebbe un errore. Troppo spesso noi occidentali ci siamo infatti salvati l’anima chiedendo la pace e lasciando i corpi altrui in balia di chi ha scelto e poi condotto guerre”.  

“Quando c’è un aggredito e un aggressore, e una sproporzione di forze, quando da un lato c’è un popolo oppresso che difende la propria libertà e la propria sovranità e chiede aiuto e dall’altro un tiranno oppressore come Putin, prendere parte è necessario. L’unico modo che abbiamo per costruire la pace è infatti quello di andare oltre il rigetto della guerra in sé e provare a entrare nel merito dello scontro, individuare le sue cause e le sue motivazioni e trarne un giudizio e una scelta di campo, con comportamenti conseguenti. Tanto più perché quando verrà il tempo della tregua, un conto sarà il poter intavolare una trattativa tra i carnefici di Putin e un popolo che può ancora disporre di forze combattenti, altra cosa sarebbe giungere a un negoziato che veda gli ucraini distrutti, con le spalle al muro e in balia dei propri aguzzini. Questa si chiama resa, non negoziato. Una resa totale che porterebbe a una pace solo apparente”.  

“L’idea che sia lecito e giusto combattere contro gli oppressori, anche attraverso le armi, fa parte della storia della sinistra. La sinistra italiana nasce proprio dalla lotta di liberazione antifascista, che non fu fatta con i fiori e gli slogan ma con le armi. Inoltre, per fare un esempio, quante volte abbiamo detto che avremmo dovuto sostenere di più i curdi quando resistevano all’Isis? In quel sostegno, noi di sinistra, mettevamo in conto anche l’idea che si potesse e dovesse sostenere la resistenza curda anche in termini militari”.  

“Infine è evidente come oggi abbiamo bisogno di un ruolo molto più forte dell’Europa. Dobbiamo ritornare a una centralità europea, a un’autonomia dell’Europa dentro questo quadro geopolitico mondiale. Dobbiamo farlo con convinzione e nettezza, partendo dal fatto che la politica estera europea la deve fare l’Europa, non la Nato. Questo perché l’Europa è più forte se ha anche una propria difesa comune. Inoltre, questa centralità europea sarebbe anche la risposta più forte ai venti sovranisti che continuano a soffiare in molti Paesi”.  

Di questo e tanto altro discuteremo con due ospiti esperti sul tema: il deputato Alberto Pagani, capogruppo della Commissione permanente Difesa alla Camera dei Deputati, e il Consigliere comunale PD Amedeo Magnani, Generale dell’Aeronautica Militare che ha lavorato come consulente militare dell'ambasciatore italiano Osce durante la crisi in Crimea e in Donbass. Sarà anche l’occasione per fare il punto su come si sta organizzando il Comune di Cesena in merito all’accoglienza dei profughi ucraini.


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