Se la demagogia potesse volare, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale di Cesena il gruppo Lega lo avrebbe portato verso vette inimmaginabili. Con una mozione dal sapore propagandistico sul complesso tema delle attività agricole e zootecniche si pretendeva di impegnare Sindaco e Giunta su tematiche che spaziavano dal settore finanziario, economico, energetico, infrastrutturale, logistico, tecnico, di intere filiere produttive senza omettere ovviamente le linee di pianificazione politica regionale, nazionale, europea. Il tutto con l’unico scopo di potersi iscrivere d’ufficio al lungo elenco dei paladini del mondo agricolo.
Peccato che la Conferenza delle Regioni del 16 marzo scorso avesse già affrontato un ampio confronto il cui esito in termini di proposte condivise era già sul tavolo del Ministro Patuanelli. Peccato, inoltre, che il Ministro stesso avesse già incontrato gli assessori regionali competenti il 10 marzo precedente e che, successivamente, il Governo nel Consiglio dei Ministri del 18 marzo avesse già varato un sostanzioso pacchetto di misure denominato “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari conseguenti alla crisi Ucraina”. Peccato, infine, che la nostra regione abbia già accolto talune richieste pervenute anche dalle associazioni dei produttori come, per esempio, la valutazione della congruità delle spese ammissibili a sostegno delle aziende condotte da giovani agricoltori, delle aziende agricole di base e di quelle dell’agro industria e stia completando la messa a bando dei 408 milioni di euro del Piano di Sviluppo Rurale 2021-22.
Se allarghiamo gli orizzonti, oltre allo scenario nazionale, possiamo vedere come anche il Consiglio Europeo stia seriamente pianificando per la prima volta interventi e scelte orientate all’autosufficienza alimentare per il nostro continente, misure di sostegno al mercato, maggiore autonomia nelle scelte nazionali, interventi nelle filiere delle carni suine, utilizzo delle riserve di crisi per 500 milioni di euro con possibilità di co-finanziamento degli stati membri per ulteriori 1500 milioni, deroga temporanea per l’utilizzo di terreni non produttivi, possibilità di attivare aiuti di stato con le modalità seguite in fase pandemica e altre misure volte a dare un sostegno al mondo agricolo.
Il momento è difficile, e a tratti drammatico, ma chi porta il gratificante peso della responsabilità di governo di questa città ne è pienamente consapevole e infatti, nel proprio piccolo, anche l'Amministrazione comunale di Cesena ha dato un segnale concreto e importante, considerando il livello di competenza che detiene sull'agricoltura, attraverso un bando pubblico di sostegno al settore dal valore di 70 mila euro. Ma è altrettanto consapevole che solo attraverso un’attenta valutazione di ciò che sta accadendo nei diversi livelli decisionali e di competenza ci si orienta verso una via di uscita. I tavoli di negoziazione a tutti i livelli sono al lavoro e le associazioni di categoria ne sono protagoniste con la loro esperienza, perseveranza e forza contrattuale. I paladini dell’agricoltura dell’ultima ora si mettano in fila, perché questo settore, che ora in molti scoprono vitale, ne ha avuti tanti e non ce n’è bisogno di altri!