Come comunità politica del Partito Democratico cesenate stiamo vivendo con profonda preoccupazione la grave crisi energetica che sta investendo il nostro paese.
Il costo dell’energia e dei carburanti fuori controllo stanno mettendo in discussione la sostenibilità finanziaria di famiglie e imprese, costringendo tanti a mettere in discussione i bilanci familiari. Questa oggi è già un’emergenza. La crisi energetica potrebbe diventare un grave fattore di impoverimento per le famiglie e di colpire mortalmente il tessuto di piccole e medie imprese del nostro territorio, già sotto stress per la crisi pandemica. Per questo la preoccupazione e la difficoltà che i cittadini del cesenate ci comunicano deve divenire quella del Partito Democratico.
Bene ha fatto il governo a cercare di sferzare sul nascere questa dinamica con un taglio alle accise sulla benzina di questi giorni: un provvedimento strategico per dare risposte serie ai problemi dei cittadini agendo sull’emergenza abbattendo i carichi fiscali su energia e carburante, combattendo la speculazione e insieme ragionare su strategie di medio periodo.
Le politiche nazionali per l’energia, in questa nostra travagliata epoca, hanno una possibile risposta, nuova rispetto al passato: la possibilità di ridurre la nostra strutturale dipendenza energetica attraverso le rinnovabili. La costruzione di una filiera di produzione energetica nazionale basata sulla rigenerazione e sulle nuove fonti rinnovabili di energia avrà una dinamica deflattiva dirompente se messa in pratica. Per questo i fondi del PNRR saranno doppiamente strategici: usciremo dalla crisi pandemica con un’economia non più dipendente energeticamente. Questa deve divenire una sfida collettiva di tutto il nostro Paese a prescindere dall’appartenenza e dalle idee politiche e va vinta per cambiare in meglio la vita di ogni cittadino italiano e cesenate.
Noi come Partito Democratico vogliamo provare a offrire questo futuro a chi oggi soffre per via del caro energia: un futuro costruito sul concetto di democrazia ecologica.
Sul presente abbiamo però necessità che il governo continui sulla via del sostegno a famiglie e imprese affinché questa emergenza non si avviti ulteriormente in una crisi inflattiva e che i sindaci non siano lasciati soli a gestire un’ulteriore emergenza sociale.