Ieri il Consiglio comunale di Cesena ha approvato all’unanimità dei presenti la delibera con la quale viene ufficialmente conferita la cittadinanza onoraria a Sami Modiano. Deportato ebreo italiano, superstite dell'Olocausto, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Il Sindaco ha inoltre confermato l’arrivo delle pietre d’inciampo il 17 gennaio 2022.
“Da oggi Cesena ha un cittadino in più: Sami Modiano. Era l’11 febbraio 2021 quando presentammo una mozione in Consiglio Comunale, votata poi all’unanimità, per chiedere alla Giunta comunale di disporre tutti gli atti necessari alla concessione della cittadinanza onoraria a Sami Modiano per l’opera di testimonianza e mantenimento della memoria della Shoah, di cui fu vittima, e l’impegno per i diritti umani. Ora, con il voto di ieri, questa nostra richiesta è diventata realtà e ne siamo estremamente orgogliosi. È una scelta che dimostra, ancora una volta, quello che è il volto e quelli che sono i valori di Cesena. Una città dimostra infatti di essere grande anche dai piccoli gesti. Piccoli gesti che hanno però un valore simbolico immenso. Sami Modiano è tra i pochi sopravvissuti alla Shoah ed è quindi un portavoce di chi non si è salvato ed è oggi un punto di riferimento in particolare per le giovani generazioni, da anni porta infatti nelle scuole di tutta Italia la sua testimonianza ed è più volte stato protagonista dei Viaggi della Memoria. Adesso, caro Modiano, ti aspettiamo a Cesena, nella tua città, per una grande festa assieme ai tuoi concittadini che ti accoglieranno a braccia aperte”.
“Ma non è tutto, ieri infatti il Sindaco in Consiglio Comunale ha annunciato che sono in arrivo, precisamente il 17 gennaio prossimo, le 9 pietre d’inciampo per ricordare le famiglie ebraiche deportate dalla nostra città. Anche questo era un impegno che, come Partito Democratico, avevamo chiesto alla Giunta comunale attraverso una mozione, e oggi possiamo dire che l’impegno è stato rispettato. Per questo ringraziamo l’Assessore Carlo Verona per il lavoro svolto in questi mesi. Quella di ieri – concludono – è stata una giornata di notizie positive e di grande valore per noi. Infatti, ancora oggi, il 15,6% degli italiani nega la Shoah. I negazionisti erano il 2,7% nel 2004. Quindi invece che andare avanti stiamo tornando indietro ed è questo un dato drammatico e preoccupante che ci impone un grande e ulteriore sforzo di riflessione, anche da parte nostra. Ognuno deve fare la propria parte nel proprio ruolo. Non possiamo restare indifferenti”.